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Parrocchiale di San Nicola di Bari

Il centro urbano di Simala ospita una delle parrocchiali più interessanti del Parte Montis. Posta in cima ad una ripida scalinata, la chiesa ha una pianta a croce latina, poco pronunciata.

L'architettura

Su entrambi i lati della singola navata, si aprono due cappelle; i rimanenti bracci corrispondono al presbiterio e ai cappelloni del transetto. Il nucleo centrale è sormontato da una volta ottagona, alla quale corrisponde, internamente, un vano rettangolare; i corpi laterali e le cappelle sono coperti con volte a botte.
Il sistema delle coperture fu ricostruito nella seconda metà del '700; il 14 maggio 1777, monsignor Giuseppe Maria Pilo, vescovo di Usellus-Terralba, inaugurò il rinnovato monumento. Alla stessa epoca, risale la nuova immagine del campanile: all'antica torre fu sovrapposta una veste rococò, attingendo dalla tradizione piemontese, come testimoniano gli spigoli arrotondati, l'elegante cupolino e la finestrella flabelliforme ricavata lunga la canna quadrata.
Il fronte principale del monumento è concluso, superiormente, da un terminale a doppia inflessione. In Sardegna, la soluzione ebbe larga diffusione nel tardo '600 e '700, in seguito alla ricostruzione di alcune prestigiose chiese cagliaritane. Sebbene in scala ridotta, la parrocchiale imitò il modello della vicina cattedrale di Ales, ricostruita negli ultimi decenni del '600, ad eccezione del nartece d'ingresso e della coppia di campanili addossati al fronte principale.

Decorazioni e arredi

In occasione della ricostruzione tardo-settecentesca, la chiesa ricevette un ricco corredo marmoreo, ben oltre le usuali potenzialità di un borgo poco popolato. Ciò dimostra la ricchezza della parrocchia, dovuta alla probabile partecipazione dei maggiorenti della comunità. Nel 1772, lo scultore intelvese Giovanni Battista Franco disegnò l'altare e il recinto presbiteriali, per la somma di 530 scudi, su incarico del reverendo Giuseppe Zuddas, rettore della parrocchiale. Alla medesima tecnica della tarsia marmorea, appartengono gli altari delle cappelle laterali, il fonte battesimale e l'acquasantiera. Franco vantò una buona conoscenza della realtà simalese: nel 1773, concesse un prestito di 60 scudi al parroco don Luigi Antonio Fenu.
Agli intagliatori Gallo e Antioco Diana, si deva la realizzazione della bussola d'ingresso e il corpo superiore del fonte battesimale. La collezione sacra della chiesa comprende argenti, tessuti e documenti antichi. Nell'antico cimitero, erano custodite sculture e sacelli di pregevole fattura, commissionati dalle famiglie notabili di Simala, oggi rimossi.

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