Le Famiglie nobiliari

Debosa

La famiglia Debosa è originaria del villaggio di Genoni. Bachisio Debosa, figlio di Giuseppe, sposato a Genuri con Sisinnia Margherita Maxia, riceve il diploma di cavalierato nel 1740 e il diploma di nobiltà il 23 marzo 1741. Altri rami della famiglia si sviluppano in Marmilla, tra Genoni e Genuri.

I Debosa sono grandi allevatori di cavalli e proprietari di un’importante azienda agricola, tra loro figurano anche scriventi e tonsurati. Un’attenta politica matrimoniale porta al consolidamento e all’accumulo di nuovi possedimenti fondiari. Nel 1717 Don Bachisio sposa, a Lunamatrona, Rosa Mancosu, dalla quale ha sette figli: Sisinnia, Giuseppe Ignazio, Vincenzo, Raimondo, Vincenza, Sisinnio e Agostino. Nella seconda metà del Settecento sono i figli di Don Bachisio a essere protagonisti della vita economica in Marmilla. Don Giuseppe, Don Vincenzo e Don Agostino capitalizzano consistenti beni tra Lunamatrona, Pauli Arbarei, Siddi e Ussaramanna. Don Giuseppe si trasferisce a Lunamatrona e istituisce come suoi eredi i figli Vincenza, Raimonda e Bachisio, attraverso un fedecommesso. Don Bachisio sposa Colomba Cabras di Turri, generando sei figli, tutti morti in tenera età. Nonostante il vincolo del fedecommesso, nel 1811 Don Bachisio vende la sua parte di beni a Don Raimondo Orrù Serpi di Sardara, con l’obbligo di garantirgli vitto e alloggio adeguato. Don Bachisio muore a Sardara nel 1816 in condizioni di povertà, abbandonato dalla moglie, che decide di trasferirsi a Turri per amministrare il suo cospicuo patrimonio. Alla morte di Don Bachisio si apre un contenzioso giudiziario tra la sorella, Donna Raimonda, che ha sposato a Nurri Don Francesco Dedoni Marrocu, e i nobili Don Raimondo Orrù Serpi di Sardara e Don Antonio Vincenzo Sanna di Mogoro. Questi ultimi sono accusati di aver acquisito i beni del fedecommesso spettanti a Don Bachisio. Restano in capo al defunto diversi debiti per i quali i creditori cercano di rivalersi su Donna Raimonda, rimasta la sua unica erede. Alla fine Donna Raimonda torna in possesso solo di una parte dei beni situati nei villaggi di Lunamatrona e Pauli Arbarei. Don Raimondo Orrù e Don Antonio Vincenzo Sanna sono rimborsati delle somme anticipate per conto di Don Bachisio, e Donna Francesca Diana di Lunamatrona entra in possesso della metà delle case site in quel villaggio menzionate nel testamento di Don Giuseppe Debosa.

 

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